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ECONOMIA vs/ FINANZA

Si è concluso un altro anno finanziario, con risultati da record: obbligazionario governativo area euro +7,4%, azionario globale mondo +30,0%.

Ma è proprio così? Potevamo e dovevamo prevederlo e crederci? Non possiamo dimenticare due fattori che hanno dominato il pensiero comune degli investitori: venivamo da un anno nero, dove i due comparti avevano fatto segnare, rispettivamente, un +1,00% (ma -2,52% nel quarto trimestre 2018) e un -4,85% in un contesto di pessimismo diffuso, in cui il pensiero dominante era quello di considerare il secondo semestre 2018 come l’anticamera di una correzione profonda, attesa e proclamata da tutti i principali operatori del mercato.

E così non è stato, non solo, ma i risultati conseguiti nel corso dell’anno hanno subìto il condizionamento di una “guida prudente” con un acceleratore appena sfiorato. Pensiamo solo che se avessimo investito il portafoglio in un contesto di oculata prudenza (nelle asset class), ma cercando di cogliere le opportunità (diciamo investendo il 70% del portafoglio nel comparto obbligazionario paesi emergenti – che ha fatto segnare un +15,6% – oppure nei governativi USA:+17,3% – oppure nei governativi ultradecennali dell’area Euro: +16,6%) ed il restante 30% in azionario USA, ma anche Emergenti Europa oppure solo Italia (che hanno offerto, l’uno per l’altra, almeno il 32%) avremmo ottenuto un rendimento complessivo lordo di almeno il 20%.

Godiamoci, quindi, i risultati che hanno offerto i mercati, senza dimenticare, però, che lo scenario era e continua ad essere caratterizzato da almeno tre fattori determinanti:

  • Stiamo vivendo all’interno di un ciclo economico che veleggia verso il decimo anno di crescita; per quanto tempo potrà ancora durare?
  • La politica monetaria delle banche centrali continua ad essere molto accomodante e siamo all’interno di un ciclo positivo; cosa potrà mai succedere nel momento in cui l’andamento delle principali economie dovesse rallentare o, ancor peggio, invertire? È ipotizzabile aspettarsi politiche monetarie profondamente negative? E con quali conseguenze nelle micro-economie?
  • Le situazioni di tensione socio-politiche continueranno ad essere gestite o potranno scappare di mano? E, in questo caso, con quali conseguenze?

Investire o solo progettare una politica d’investimento equilibrata e dotata di buon senso può essere costruita, senza continuare a rimpiangere però i mancati investimenti che, a posteriori, erano evidentemente interessanti.

Sembra che la costruzione e il mantenimento di un portafoglio di investimento diventi sempre più un lavoro esclusivo per indovini e cartomanti e che le alternative non colte fossero molto chiare da cogliere. Almeno fino ad ora. Di doman non c’è certezza.

Buon anno a tutti.

Scritta il 02/01/2020

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