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Ma è pandemia finanziaria?

La domanda sorge spontanea e la risposta appare scontata. Ma senza fare filosofia degli eventi oppure analisi medico/sociologiche che non ci competono, possiamo analizzare i dati di questa settimana che rimarrà nella memoria di tutti noi per molto tempo.

Il mercato azionario mondiale è calato, a livello aggregato, dell’11,3%, con punte negative negli USA e nell’area Euro con un -12,4% e punte meno negative nei Mercati Emergenti (intorno al -7%); nei settori tutti oltre il -10%, da un -9,8% nei beni di largo consumo fino ad arrivate al -14,1% nell’energia. Questa caporetto generalizzata ha trascinato verso il basso le performance dall’inizio dell’anno (che erano positive in modo incoraggiante fino al 20 febbraio): -8,1% a livello globale, con l’area Euro a -9,5%, gli USA a -8,0%, l’Italia a -6,6%, il Regno Unito a -12,1%, ma anche con -19,6% nell’energia fino ad arrivare al -2,3% nelle utilities.

L’andamento del mercato obbligazionario è stato un po’ più variegato: Governativi area Euro +0,3% (+2,9% dall’inizio dell’anno), Governativi Italia -1,5% (+1,9% dall’inizio dell’anno), Governativi USA +2,6% (+5,4% dall’inizio dell’anno), Corporate -0,6% (+0,8%), High Yield -2,9% (-1,7%), Paesi Emergenti 0,0% (+2,3%).

Tra le commodities è da segnalare il calo del prezzo dell’oro del 3,2% (che ha ridotto l’utile dall’inizio dell’anno al 2,9%), quello del petrolio del -15,8%, che ha affossato il confronto col fine anno al -25,8%.

Anche il dollaro si è rafforzato del 2,2%, riducendo il rafforzamento dell’anno contro euro all’1,6%.

Ultima segnalazione, l’andamento dei tassi d’interesse; in calo i tassi a due anni e a dieci anni sia negli USA (rispettivamente da 1,39% a 0,93% e da 1,52% a 1,16%) sia in Germania (da -0,64% a -0,79% i due anni e da -0,44% a -0,61% i dieci anni). In controtendenza l’Italia in cui i tassi biennali sono aumentati da -0,20% a -0,05% mentre quelli decennali sono aumentati da 0,91% a 1,09%.

Morale: ci pare evidente che la spinta speculativa generale abbia utilizzando lo spunto fornito del pericolo pandemia del Covid-19 per creare una pandemia finanziaria con l’obiettivo di creare nuove aree di intervento. Che questa poi possa avviare un percorso di rallentamento economico fino ad arrivare ad una fase recessiva dipende solo dalla durata e dalla profondità della crisi dei mercati.

Scritta il 29/02/2020

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