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Profondo rosso

Ci siamo lasciati solo qualche giorno fa, dopo una settimana di terrore, ci ritroviamo oggi, con un nuovo tentativo di rimbalzo tecnico, ma dopo un’altra settimana da profondo rosso.

I numeri parlano chiaro: nel periodo 21 febbraio – 10 marzo, l’azionario mondiale (in valuta locale e, quindi, senza l’aggravio del rafforzamento dell’euro verso tutte le divise) ha perso il 15,4%, portando il risultato complessivo dell’intero 2020 a -12,4%. Ma questa è solo la media perché se è vero che il Far East ha fatto “solo” un -7,6%, le perdite hanno raggiunto il 23% nell’area Euro, il 28% in Italia, ma anche il 31% nel settore Energia. E qui si apre un altro capitolo, quello della caduta del prezzo del petrolio che, per motivi prettamente politici, è crollato ieri fino a 32,38 dollari al barile provenendo dal già basso 53,68 del 20 febbraio (- 39,7%).

Bene l’oro: +2,6% dal 21 febbraio e +9,2% dall’inizio dell’anno; anche questi valori non comprendono la rivalutazione dell’euro che, contro dollaro è passata da 1,121 del 31 dicembre, a 1,079 del 20 febbraio fino al 1,131 di ieri, ma toccando anche l’1,15 il 9 marzo.

Cosa si è salvato dei nostri investimenti? Molto poco, direi. Possiamo intervenire ora? L’esperienza ci consiglia di operare solo quando sono chiari gli orizzonti; come nessuna carovana si muove durante una tempesta di sabbia nel deserto, così sarebbe opportuno soffrire in silenzio e non muoversi avventatamente sui mercati, perché non è affatto chiaro quali siano gli orizzonti. Fino a 10 giorni fa tutti gli economisti giuravano che non c’erano i presupposti per una correzione dei mercati azionari; i livelli molto bassi di inflazione e tassi d’interesse imponevano il mantenimento e, forse, il rafforzamento delle posizioni azionarie. Ora nessuno è più sicuro di niente. I mercati si riprenderanno. Forse. L’economia terrà. Forse. Muoversi in questi giorni è aleatorio, ma con la fortuna come unico indicatore di opportunità non si va molto lontano. Un consiglio, guardiamo con attenzione la Cina; potrebbe essere la sorpresa economica del 2020.

Scritta il 11/03/2020

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