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Cosa facciamo ora?

Questa prima parte del 2020 è caratterizzato da alcuni fattori:

  • Tassi d’interesse in ulteriore calo (USA 10 anni 1,6% da 1,9% di fine anno; Germania 10 anni -0,4% da -0,2%; Italia 2 anni 0,9% da 1,4%; USA 2 anni 1,4% da 1,6% di fine anno; Germania 2 anni -0,7% da -0,6%; Italia 2 anni -0,2% da zero);
  • Mercati obbligazionari in ulteriore aumento (area euro +2,3%)
  • Mercati azionari in ulteriore aumento (Globale +6,4%)
  • Dollari in rafforzamento (da 1,1212 del 31 dicembre all’attuale 1,0837.

Questo ha spinto in ipercomprato l’indice S&P500 e in forte ipervenduto l’euro su dollaro.

Possiamo trarre qualche conclusione? Fermo restando che non abbiamo alcuna idea di come lo scenario potrà evolversi (basti pensare alla neutralità che il coronavirus sta avendo sull’andamento dei mercati), possiamo solo consigliare di prestare molta attenzione a lasciarsi prendere la mano su nuovi investimenti nelle aree più esposte alla crescita avvenuta da Ferragosto in poi (salvo brevi e limitate correzioni). Se proprio dobbiamo, procediamo agli acquisti, ma se possiamo, attendiamo almeno qualche segnale di rallentamento.

 

Scritta il 17/02/2020

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