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Il richiamo dell'America

Ogni portafoglio d’investimento si fonda da sempre su due pilastri: quello azionario – azioni e fondi/ETF azionari – e quello obbligazionario – obbligazioni e fondi/ETF obbligazionari.

L’azionario è il carburante del portafoglio, serve a dare la spinta propulsiva ai rendimenti, ma è anche rischioso, volatile. Il ruolo dell’obbligazionario è invece quello di permettere una base di rendimenti certamente inferiori ma ben più sicuri.

Da qualche anno però le obbligazioni rendono troppo poco, anzi moltissimi titoli non rendono proprio nulla e spesso danno addirittura interessi negativi… qualcosa che la ragione non può comprendere.  Quando poi dal rendimento deduciamo anche l’inflazione – peraltro davvero piccola – la situazione dei tassi “reali” è ancora peggiore.

E’ indispensabile ritrovare qualche “porto sicuro”, ovvero obbligazioni che ci garantiscano il rimborso del capitale a scadenza e nel frattempo ci paghino qualche interesse, anche se piccolo.

Esistono ancora porti sicuri? Si, se siamo disposti a cercare oltre oceano e a comprare i BTP USA (i famosi “Bond”). Titoli con scadenza a due anni (oggi è inutile cercare scadenze più lunghe) che oggi pagano circa l’1.6% all’anno e sono assolutamente sicuri, i più sicuri al mondo. Perché negli USA i rendimenti sono più alti? Perché l’inflazione USA oggi è più alta: i tassi reali per un residente americano sono a zero, mentre per noi restano positivi. Ecco l’opportunità. Ovviamente il rischio da qualche parte si nasconde: in questo caso nel cambio. Se il dollaro si indebolisce, si mangia in fretta i rendimenti, se si rafforza li moltiplica.

Nessuno sa davvero dove sarà il dollaro fra due anni, infatti le opinioni degli “esperti” sono le più diverse. Noi crediamo che l’enorme attrattività del mercato americano e la pochezza attuale dell’Europa incoraggino ad investire nei Bond. E lo stiamo facendo da mesi. Del resto, che alternative abbiamo?

 

Scritta il 09/12/2019

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